lunedì 29 dicembre 2014

Fiori e candele per le vittime dell'attentato in Pakistan



Silenzio e commozione in piazza Conciliazione sabato pomeriggio. Sotto la statua di Papa Pio XI, cristiani e musulmani si sono ritrovati insieme per un breve ma intenso omaggio alle vittime dell'attentato terroristico alla scuola di Peshawar, in Pakistan, in cui, lo scorso 16 dicembre, hanno perso la vita oltre 150 persone, la maggior parte bambini. Su iniziativa della numerosa  comunità pakistana di Desio, è stato organizzato un momento simbolico, a cui hanno preso parte il sindaco Roberto Corti, gli assessori e alcuni consiglieri comunali,  il prevosto don Elio Burlon, don Adelio Molteni e un centinaio di persone, tra cui molti bambini.  Per ricordare le vittime innocenti, sono state accese candele e sparsi petali di fiori. «Per noi - ha spiegato il portavoce dei pakistani Ahsraf  Mohammed Koakhar - questo è un momento di profonda sofferenza. Ringraziamo chi ci sta vicino».  Il sindaco ha espresso solidarietà a nome di tutti i desiani, ricordando che in consiglio comunale  è stato osservato un minuto di silenzio. Don Burlon ha sottolineato l'importanza del dialogo tra  religioni. «Contro l'odio,  seminiamo la pace». Chiaro il messaggio lanciato dai pakistani: «Ci dissociamo dagli eventi terroristici che  accadono nel nostro Paese d’origine - ha detto Mohamed Hasan - . Il teologo Tahir Ul Qadri, fondatore dell’associazione Minhaj Ul Quran presente anche a Desio in via Forlanini, condanna ogni atto di terrorismo nel nome dell’Islam. In nome della comunità pakistana e  mussulmana ribadiamo  che questi atti non appartengono all’islam, ma islam significa pace in ogni sua forma.  Ci auguriamo che questi atti di crudeltà non avvengano più in nessun Paese».



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