Silenzio e
commozione in piazza Conciliazione sabato pomeriggio. Sotto la statua di Papa
Pio XI, cristiani e musulmani si sono ritrovati insieme per un breve ma intenso
omaggio alle vittime dell'attentato terroristico alla scuola di Peshawar, in
Pakistan, in cui, lo scorso 16 dicembre, hanno perso la vita oltre 150 persone,
la maggior parte bambini. Su iniziativa della numerosa comunità pakistana di Desio, è stato
organizzato un momento simbolico, a cui hanno preso parte il sindaco Roberto
Corti, gli assessori e alcuni consiglieri comunali, il prevosto don Elio Burlon, don Adelio
Molteni e un centinaio di persone, tra cui molti bambini. Per ricordare le vittime innocenti, sono
state accese candele e sparsi petali di fiori. «Per noi - ha spiegato il
portavoce dei pakistani Ahsraf Mohammed
Koakhar - questo è un momento di profonda sofferenza. Ringraziamo chi ci sta
vicino». Il sindaco ha espresso
solidarietà a nome di tutti i desiani, ricordando che in consiglio
comunale è stato osservato un minuto di
silenzio. Don Burlon ha sottolineato l'importanza del dialogo tra religioni. «Contro l'odio, seminiamo la pace». Chiaro il messaggio
lanciato dai pakistani: «Ci dissociamo dagli eventi terroristici che accadono nel nostro Paese d’origine - ha detto
Mohamed Hasan - . Il teologo Tahir Ul Qadri, fondatore dell’associazione Minhaj
Ul Quran presente anche a Desio in via Forlanini, condanna ogni atto di
terrorismo nel nome dell’Islam. In nome della comunità pakistana e mussulmana ribadiamo che questi atti non appartengono all’islam, ma
islam significa pace in ogni sua forma. Ci
auguriamo che questi atti di crudeltà non avvengano più in nessun Paese».
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