lunedì 28 dicembre 2015

Natale, gli auguri dei musulmani



I musulmani fanno gli auguri di Natale ai cristiani. Come ormai succede da qualche anno, la numerosa comunità pakistana residente a Desio ha scritto ai sacerdoti della pastorale,  e dunque a tutti i parrocchiani, una lettera di auguri in occasione del Natale, che quest'anno coincide col Natale islamico (la ricorrenza della nascita di Maometto) «Da fratelli, vi auguriamo buon Natale - si legge nella lettera consegnata a ciascun sacerdote da Ashraf Mohammed Khoakkar  portavoce dei pakistani - Un Natale che sia davvero di pace e di dialogo. Abbiamo appena trascorso un anno difficile: le tensioni nel mondo si fanno sempre più forti, il terrorismo  e gli attentati vogliono dividerci, spingerci alla chiusura e all'odio. Noi, invece siamo convinti della necessità urgente del dialogo.   Dopo gli attentati di Parigi, il  dialogo tra islam e cristianesimo  deve essere ancora più intenso e riguardare, concretamente, il vivere insieme, nel quotidiano.  Papa  Francesco ha indetto il Giubileo della Misericordia. Pensiamo e speriamo  che l’Anno della misericordia sia un'occasione unica  per iniziative e parole profetiche.  “Misericordia” è uno dei  nomi di Dio nell’Islam, assieme a “compassionevole”. Ogni verso del Corano inizia così: “Nel nome di Dio, il Misericordioso, il Compassionevole”.  La misericordia, la compassione ci guidi in questo cammino, difficile ma necessario e, ne siamo sicuri, in grado di portare tanti frutti. In questo anno appena trascorso, qui, a Desio, abbiamo partecipato e promosso diverse iniziative per il dialogo: gli incontri tra i giovani, le preghiere interreligiose, le conferenze, la marcia della pace, la festa dei popoli e, un mese fa, il presidio in piazza, con fiori e candele in omaggio alle vittime della strage di Parigi e di tutte le stragi che purtroppo avvengono nel mondo, comprese quelle nel mare. Ci auguriamo e vi auguriamo un anno ricco di occasioni di incontro e dialogo, partendo dalla nostra città e dalle piccole cose. Che la Misericordia ci faccia da guida, per riscoprirci comunità e fratelli.     Dalle tenebre preghiamo e desideriamo che torni a risplendere la luce. E’ il nostro augurio per questo Natale».   

venerdì 18 dicembre 2015

Giubileo, l'apertura della porta santa in Congo


Riceviamo da Bukavu (Congo)  una lettera di suor Louise, che è stata tra noi, a Desio,  fino alla scorsa estate, prima dai saveriani e poi a San Giovanni Battista. Ci racconta la cerimonia dell'apertura della Porta Santa in occasione del Giubileo.
 
 

Qui bisogna correre dietro alla corrente elettrica , va e viene come vuole e molto spesso rimaniamo al buoi, fortunatamente abbiamo un pannello solare ma per ora non permette la connessione o l’attacco della presa per poter lavorare. Ti scrivo per raccontarti brevemente dell’apertura della porta santa qui a Bukavu, nella R. D. del Congo.
 

 

Domenica 13 dicembre alle ore 10.30 il popolo di Dio si è riunito attorno al vescovado. Tantissime persone di cui non saprei dire una cifra indicativa, era presente. Erano stati scelti 4 persone per ogni congregazione religiosa e parrocchia a cui è stato consegnato un quadretto da portare al collo con il logo dell’anno della misericordia. Queste persone erano rappresentati dei laici per passare alla porta santa dopo l’Arcivescovo e tutti i presbiteri, perché era impossibile fare passare tutte le persone nell’ingresso alla porta santa, visto il numero grande dei presenti. La celebrazione ha avuto inizio con l ‘ascolto delle tre parabole narrate nel vangelo di Luca 15 (La pecorella perduta, Dramma perduta e il Figlio prodigo), dopo è stato letto la bolla dell’indizione dell’anno della misericordia di Papa Francesco a seguire la processione con canti di gioia, litanie dei santi dall’arcivescovado fino alla Porta Santa costruita fuori e annessa dalla parte laterale, lato destro guardando l’ingresso principale della cattedrale di Bukavu.

Questa porta è stata costruita a posta per l’occasione del Giubileo straordinario della misericordia. Entrando, si scende e si trova una grande Croce di legno in orizzontale con la sorgente dell’acqua che scaturisce dal costato del Crocifisso e due inginocchiatoi per la confessione. Uscendo bisogna salire sulle scale che portano dentro la Chiesa. La contribuzione economica di comunità religiose, dei vari associazioni e dei fedeli di buona volontà, ha permesso, in pochi giorni, la realizzazione di questa cappella con la porta Santa. Bisogna notare che qui a Bukavu sono state realizzate due porte Sante per l’anno della misericordia: una in Cattedrale, appunto e l’altra nel Santuario mariano di Nyangezi a circa 50 km della città e dove i primi missionari d’Africa (Padri Bianchi) hanno iniziato l’opera di evangelizzazione nel l’Est di Congo. Lì l’apertura della Porta Santa sarà il 2 gennaio 2016 e tutte le persone che non sono riuscite a vivere l’apertura della porta santa, per loro sarà un occasione di vivere un evento davvero straordinario e unica di questi ultimi anni.

Arrivando davanti alla porta: c’è stata la benedizione dell’acqua al fonte battesimale in ricordo del battesimo poi l’aspersione a tutta l’assemblea in seguito la benedizione della Porta Santa. Il primo ad entrare fu l ‘Arcivescovo poi i preti e i fedeli scelti.

Verso mezzogiorno ha avuto inizio la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo François Xavier Mroy ed è terminata alle 14.30

Un clima di raccoglimento e di preghiera ha caratterizzato una grande folla di gente riunita sia nella processione che nell’attesa che i prescelti passano alla Porta Santa. Anche durante la celebrazione eucaristica si è vissuto un clima di grazia, di gioia, di ascolto. Penso che sia stata espressione della gente desiderosa di ricevere la grazia del Giubileo straordinario di misericordia che Papa Francesco ha indetto, e pronta a vivere i vari pellegrinaggi programmati e organizzati al livello della diocesi e al livello dei singoli gruppi e singole persone che vorranno . L’ arcivescovo ha lodato e ringraziato per questo clima che le persone hanno avuto. Ha detto che era come un silenzio e una gioia del paradiso.

Non c’è stata la benedizione papale, l’arcivescovo ha detto che si metterà d’accordo con tutti i parroci per impartire la benedizione a tutto il popolo di Dio. Alla fine della messa è stato dato il permesso di tenere aperta la porta tutto il pomeriggio e per permettere a tutte le persone presenti di passare alla Porta Santa per il fatto che erano venuti da diversi parti, alcuni di loro da lontano.

Buon anno della misericordia, che sia avero un occasione di riconciazione con se stesso , con dio e con gli altri, affiché ogni uomo possa vivere nella libertà e compia sempre gesti di compazione e di tenerezza come Dio tratta ciascuno delle sue creature.

Buon Natale a tutte le persone che m i conoscono a Desio e Felice anno 2016.

Auguri di vero cuore!

Sr Louise Mulibinge, Congregazione Missionaria sorelle di Santa Gemma